mercoledì 22 aprile 2020

Corona di letture #14 - Fullmetal Alchemist di Hiromu Arakawa


Oggi vi consiglio un manga che mi era piaciuto ai tempi quando l’ho letto una decina di anni fa, che ho apprezzato rileggendolo l’anno scorso, e di cui ho casualmente visto alcune puntate sparse dell’anime in questi giorni, e quindi ce l’ho bene in mente. Questa è la motivazione ufficiale. Quella ufficiosa è che è molto conosciuto, quindi devo scrivere meno.

Fullmetal Alchemist è un manga che ha fatto la storia, praticamente. Racconta le vicende di due fratelli, Edward e Alphonse Elric, che cercano di riportare in vita la loro madre usando l’alchimia, ma l’operazione non va a buon fine ed Edward perde un braccio e una gamba, mentre Alphonse l’intero corpo, sopravvivendo di fortuna grazie all’intervento di Edward. Da qui inizierà il viaggio dei due ragazzi alla ricerca della pietra filosofale, che vogliono utilizzare per annullare gli effetti nefasti della resurrezione andata male.


Questo è solo l’inizio, e mostra in minima parte quali sono le potenzialità della storia. Lo svolgimento della trama porterà i due fratelli a scontrarsi con dei nemici pericolosi, gli homunculus, e metterà in scena una grande quantità di personaggi, molti dei quali ben caratterizzati e approfonditi.

I due protagonisti sono molto ben tratteggiati, e subiscono un’evoluzione non indifferente nel corso della storia, in particolare Alphonse. Inoltre, è fatto molto bene anche l’aspetto della magia e della metafisica, che piano svela pezzo per pezzo qual è il significato del fallimento della trasmutazione umana di Alphonse ed Edward. Il tutto è condito da moltissimi momenti comici, quasi sempre ben riusciti.

Se Fullmetal Alchemist fosse un romanzo sarebbe di di genere new weird. Come manga è molto semplicemente uno shonen, ma l’ambientazione particolare contribuisce ad aumentare il fascino della lettura. È davvero ben gestita, e l’alchimia è inserita al suo interno con un senso. Insomma, FMA riesce raggiungere dei livelli alti pur dovendosi confrontare con tematiche, situazioni e ambientazione che non sono tipiche da manga, e questo di sicuro è da riconoscergli. Non a caso, l’autrice ha fatto molte interviste e molta ricerca per stendere la trama, e questo si vede anche nel modo realistico in cui sono trattate certe situazioni, come la guerra di Ishval.

Insomma, consiglio FMA agli appassionati di shonen, ma anche a chi cerca qualcosa di diverso dall’ambientazione tipica e generica in cui troppo spesso si adagiano gli autori.

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