venerdì 20 marzo 2020

Una corona di letture #3 - Pan di Francesco Dimitri


Due divinità si stanno risvegliando nel mondo. Una vuole portare il disordine, la confusione, la trasgressione e il casino. L’altro l’ordine, il rigore, le regole e i valori. Una è il dio Pan dell’antichità greca e latina, anche conosciuto in età moderna come Peter Pan. L’altro è Greyface, conosciuto anche come Capitan Uncino. La loro battaglia non sarà solo nella Carne, il mondo che vediamo, ma anche nell’Incanto e nel Sogno, luogo che tutti conosciamo come l’isola che non c’è.

Sembra a metà tra una storia epica e un delirio trash, vero? Invece è solo una storia epica, è Pan di Francesco Dimitri, un romanzo davvero interessante, che ho avuto modo di leggere un po’ di anni fa e che ho apprezzato moltissimo. La trama è sostanzialmente quella che ho appena esposto, con l’aggiunta che, a fare da sfondo alla guerra tra Pan e Greyface, è come sempre nei romanzi di Dimitri Roma, e protagonisti umani della battaglia sono la famiglia Cavaterra e qualche altro personaggio che ruota intorno a loro.


Personaggi e trama sono i punti forti della trama. I fratelli Cavaterra sono caratterizzati in modo magistrale, e anche Termidoro e gli altri personaggi che gravitano intorno a loro non sono da meno. La trama si sviluppa in una maniera spesso imprevedibile, e sul finale qualche colpo di scena ristabilisce una situazione che altrimenti sembrava quasi inevitabile. Complessivamente si lascia seguire con passione, e la voglia del lettore di scoprire come evolve è sempre alta. Dimitri indulge spesso in scene di violenza o sesso che per certi aspetti possono risultare eccessive (c’è uno stupro che viene mostrato in tutti i dettagli dal punto di vista della vittima), ma non si nota mai compiacimento o divertimento da parte sua nel narrarle.

L’unica pecca che mi sento di trovare è l’intervento del narratore onnisciente, che spesso risulta un po’ pesante, e cerca di inculcare le idee di Dimitri nella storia. È però il solo difetto che mi ha un pochino infastidito, all’interno di un romanzo che invece risulta molto valido, e che ha un approccio originale al genere del mythic fiction, specie se confrontato con il ben più noto (e qui recensito) American Gods, che appartiene allo stesso genere ma per certi rispetti risulta addirittura meno ben fatto. Lo consiglio agli appassionati del fantasy stile urban o simili (non agli appassionati di Peter Pan, potrebbero prendersi un colpo nel vedere come vengono modificati e snaturati i personaggi dell’opera originale). Non è un romanzo per i neofiti del fantasy, tutt’altro.

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