Due divinità si stanno risvegliando nel mondo. Una vuole portare il
disordine, la confusione, la trasgressione e il casino. L’altro l’ordine, il
rigore, le regole e i valori. Una è il dio Pan dell’antichità greca e latina,
anche conosciuto in età moderna come Peter Pan. L’altro è Greyface, conosciuto
anche come Capitan Uncino. La loro battaglia non sarà solo nella Carne, il
mondo che vediamo, ma anche nell’Incanto e nel Sogno, luogo che tutti
conosciamo come l’isola che non c’è.
Sembra a metà tra una storia epica e un delirio trash, vero? Invece è solo
una storia epica, è Pan di Francesco
Dimitri, un romanzo davvero interessante, che ho avuto modo di leggere un po’
di anni fa e che ho apprezzato moltissimo. La trama è sostanzialmente quella
che ho appena esposto, con l’aggiunta che, a fare da sfondo alla guerra tra Pan
e Greyface, è come sempre nei romanzi di Dimitri Roma, e protagonisti umani
della battaglia sono la famiglia Cavaterra e qualche altro personaggio che
ruota intorno a loro.
Personaggi e trama sono i punti forti della trama. I fratelli Cavaterra
sono caratterizzati in modo magistrale, e anche Termidoro e gli altri
personaggi che gravitano intorno a loro non sono da meno. La trama si sviluppa
in una maniera spesso imprevedibile, e sul finale qualche colpo di scena
ristabilisce una situazione che altrimenti sembrava quasi inevitabile.
Complessivamente si lascia seguire con passione, e la voglia del lettore di
scoprire come evolve è sempre alta. Dimitri indulge spesso in scene di violenza
o sesso che per certi aspetti possono risultare eccessive (c’è uno stupro che
viene mostrato in tutti i dettagli dal punto di vista della vittima), ma non si
nota mai compiacimento o divertimento da parte sua nel narrarle.
L’unica pecca che mi sento di trovare è l’intervento del narratore
onnisciente, che spesso risulta un po’ pesante, e cerca di inculcare le idee di
Dimitri nella storia. È però il solo difetto che mi ha un pochino infastidito,
all’interno di un romanzo che invece risulta molto valido, e che ha un
approccio originale al genere del mythic fiction, specie se confrontato con il
ben più noto (e qui recensito) American
Gods, che appartiene allo stesso genere ma per certi rispetti risulta
addirittura meno ben fatto. Lo consiglio agli appassionati del fantasy stile
urban o simili (non agli appassionati di Peter Pan, potrebbero prendersi un
colpo nel vedere come vengono modificati e snaturati i personaggi dell’opera
originale). Non è un romanzo per i neofiti del fantasy, tutt’altro.
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