Prima di iniziare il consiglio di oggi, facciamo tutti un minuto di
silenzio per l’edizione con due colonne
per pagina in cui Mondadori ha ripubblicato in un solo volume la trilogia
della First Law.
Fatto? Bene. La First Law è una
trilogia abbastanza famosa, sia perché ha acquisito una certa notorietà anche
in Italia, diffondendo quel genere di fantasy che è conosciuto solo grazie alle
Cronache del ghiaccio e del fuoco. Che
poi se io dico Cronache del ghiaccio e
del fuoco la metà dei fan di Game of
thrones non sappiano a che cosa mi riferisco è un altro discorso (sul quale
sarebbe interessante scrivere qualcosa, prima o poi). Anyway, quello che
consiglio oggi è il primo romanzo della trilogia, e sono felice di consigliarlo
perché ho finito di leggerlo pochissimo tempo fa. Infatti al momento sto
leggendo il seguito. Ebbene sì, io che mi dichiaro appassionato di fantasy non
ho mai letto Abercrombie, shame on me. Per la cronaca, non ho mai letto neppure
Martin.
Comunque, Il richiamo delle spade racconta
le storie di tre personaggi, l’inquisitore storpio San dan Glokta, il giovane
arrogante Jezal dan Luthar, che si allena per partecipare al più importante
torneo di scherma del regno, e Logen Novedita, barbaro veterano di molte
battaglie. Come collante di questi tre personaggi ci sono le vicende del regno,
minacciato in più punti dalle forze straniere, dietro le quali potrebbe esserci
qualcosa di molto più arcano dei semplici interessi politici e della sete di
potere, e le macchinazioni del Primo Mago Bayaz.
Il richiamo delle
spade ha così tanti pregi che è difficile capire da dove cominciare. I
personaggi sono caratterizzati magistralmente, e il modo in cui sono mostrate
le faccende di guerra è estremamente realistico. Dimenticate i cavalieri di
drago in corpetti colorati della Troisi, qua c’è solo la crudeltà della guerra,
in tutta la sua praticità. Inoltre, Abercrombie si diverte a ribaltare i luoghi
comuni del fantasy. Bayaz, il Primo Mago di cui parlavo, ricopre
sostanzialmente il ruolo del Gandalf della situazione, ovvero di colui che
raccoglie una compagnia di avventurieri per partire per un viaggio. Tuttavia, a
differenza di Gandalf Bayaz nella prima scena in cui appare è un macellaio, è
rude e volgare, e una delle prime volte in cui scatena i suoi poteri lo fa nudo
come un verme, perché si stava lavando. Non esattamente quello che succede nel
vostro romanzo high fantasy tipico.
Non c’è una precisa differenza tra buoni e cattivi, e infatti anche i
protagonisti sono caratterizzati da diverse sfumature di nefandezza. Nonostante
questo, risultano tutti simpatici e il lettore si trova ben presto a non vedere
l’ora di scoprire come prosegue la storia. Il personaggio che mi è piaciuto di
più, e che nel secondo romanzo rivela tutte le sue qualità, è Logen, che tra
l’altro è anche il meno “sporco” tra tutti i protagonisti.
Insomma, non perdetevi Il richiamo
delle spade. La traduzione italiana della Gargoyle è ai limiti
dell’illegale, ma voi leggetelo lo stesso. Consigliato in particolare agli
appassionati del fantasy classico che cercano però qualcosa di nuovo.
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spade? Puoi trovarlo su Amazon!
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