martedì 17 novembre 2020

Capitolo 12 di Rhythm of War

Dopo il disastroso capitolo di Venli, questa settimana si torna a Kaladin. Lo troviamo che rientra Urithiru depressissimo, ma cerca di nasconderlo per non rovinare la gioia dei compagni. Che cuore grande.

 

Tra un pensiero depresso e l’altro, veniamo a sapere che Rock non ha ancora uno spren ma è diventato qualcos’altro, non è più lo squire di un radiant. E il fatto che dopo Row ci sarà una novella dedicata a lui, mi fa pensare che non ne sapremo nulla di più fino a quel momento.

 

E infatti Rock appare, ma la questione del suo non essere squire viene ignorata. Kaladin si rinchiude in camera e si lascia andare alla disperazione, ma viene raggiunto da Adolin, portato da Syl, che lo obbliga a uscire con lui per tirarlo su di morale. Ok, ha senso ed effettivamente è l’unico modo per far stare meglio Kaladin, mi urta solo che Kaladin sia il protagonista eppure tutti gli debbano fare da psicologi.

 

Adolin porta Kaladin in una winehouse, dove troviamo anche Veil, e scopriamo che adesso Shallan, per differenziare le sue tre personalità, ha iniziato a utilizzare colori dei capelli diversi. Qui Kaladin riflette su quanto gli piacerebbe avere anche lui un disturbo della personalità (che tatto! Che delicatezza! Che senso del concreto!), mentre Veil minaccia una cameriera di portare a Kaladin quello che ha ordinato. Wow. Il conflitto con Odium si concluderà alla taverna, un’epica battaglia a colpi di menù?

 

La conversazione tra Kaladin e Veil prende una piega più interessante. Veil rivela infatti che esistono altre personalità dentro Shallan. Non sono ancora reali, non sono ancora formate, ma attendono che ci sia uno squilibrio tra Veil, Shallan e Radiant per guadagnare influenza. Questo non fa altro che confermare la mia idea sul fatto che l’equilibrio della psiche di Shallan sia estremamente precario, e la sua sanità mentale correrà rischi enormi durante questo romanzo.

 

“Well,” Veil said, “this is real fun and everything, but shouldn’t we be moving on to a more important topic?”

“Such as?” Adolin asked.

“Such as who we’re going to fix Kaladin up with next.”

Kaladin about spat out his drink. “He doesn’t need fixing up with anyone.”

“That’s not what Syl says,” Veil replied.

“Syl used to think human children came out through the nose in a particularly violent sneeze,” Kaladin said. “She is not an authority on this topic.”

 

Ok, ho quotato il pezzo solo perché mi ha fatto ridere di gusto. È che negli ultimi capitoli l’umorismo di Sanderson era un po’ degenerato e niente, sono contento sia tornato decente.

 

Comunque il more important topic di Veil è... trovare una ragazza a Kaladin.

 

Uccidetemi, per favore.

 

Dopo questa simpatica parentesi, riprende la seduta di Kaladin, con Adolin come psicologo. Bla bla bla bla. Nulla di davvero interessante o nuovo viene detto, si gira intorno agli stessi concetti ovvi e via.

 

Ok, mi rendo conto che se leggessi questo capitolo mentre sto leggendo tutto il romanzo non lo troverei così fastidioso. Ma questo è il mio unico capitolo della settimana. È una tortura.

 

Dopo altre ciance Rock avvicina Kaladin, e finalmente sembra succedere qualcosa di importante. In pratica, Rock deve tornare al suo luogo d’origine per rispettare le sue tradizioni, che ha infranto sollevando l’arco contro Amaram per salvare Kaladin. Skar e Drehy andranno con lui, per scortare la sua famiglia. Interessante, anche se dovremo aspettare la novella per sapere che cosa farà, una volta ritornato ai picchi. Qualcosa mi dice che non sentiremo più parlare di Rock per tutto Row. E in effetti il mio sospetto viene confermato subito dopo (se non si fosse capito, i miei recap, almeno gli ultimi, sono scritti mentre leggo), e Rock annuncia a Kaladin che sospetta non si vedranno più per il resto della vita. È un addio che in effetti spiace anche a me, visto che conosciamo Rock dai tempi di WoK ed è stato uno dei personaggi più vicini a Kaladin, nonché uno di quelli con cui il lettore riusciva più facilmente a empatizzare. 

 

Così si chiude il capitolo, e anche il mio recap più breve. Il fatto è che non è successo granché di davvero notevole. La densità di eventi va rarefacendosi mano a mano che i capitoli proseguono, diventando sempre più simili a quelli degli altri romanzi di Stormlight. Quindi non un capitolo perfetto, con qualche punto che mi ha fatto salire il nervoso, ma che si è decisamente ripreso nel finale.

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